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Il Barolo patrimonio dell’umanità: le ragioni

Un sito viene iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale solo se l’UNESCO riconosce la presenza di un “Eccezionale Valore Universale”.

Il valore universalmente riconosciuto per questo sito è senz’altro dato dalla radicata cultura del vino e dallo straordinario paesaggio modellato dal lavoro dell’uomo, legato alla coltivazione della vite e alla produzione del vino.

Il sito è una testimonianza unica di una tradizione culturale viva e un esempio eccezionale di rapporto millenario tra l’uomo e la natura. I filari dei vitigni, le tipologie di coltura, i luoghi produttivi e gli insediamenti tradizionali evidenziano un paesaggio “vivente”, in cui ogni sua evoluzione avviene nel costante equilibrio tra innovazione e tradizione.

Il paesaggio vitivinicolo delle Langhe è il risultato di una eccezionale “tradizione del vino” che si è trasmessa ed evoluta di padre in figlio, da millenni, costituendo il centro della vita socio-economica del territorio.

La continua ricerca di miglioramento del ciclo produttivo ha portato alla produzione di vini eccellenti e dalla qualità internazionalmente riconosciuta, grazie ad un ricco patrimonio di saperi e tecniche, basati sulla profonda conoscenza dei vitigni qui coltivati da secoli (Nebbiolo, Barbera) e della loro capacità di adattamento alle condizioni ambientali.

Il percorso di candidatura

La candidatura è stata promossa dalla Regione Piemonte con il coordinamento della Direzione Regionale per i Beni Culturali e il Paesaggio e con la supervisione dei ministeri per i Beni Culturali e per le Politiche Agricole.

Il percorso di candidatura ha inizio nel 2006, con l’iscrizione ufficiale del sito nella Lista Propositiva italiana.

Nel 2008 viene firmato un protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali per l’avvio della redazione del dossier di candidatura. Nei due anni a venire si svolgono gli studi e gli incontri necessari alla formulazione della candidatura, fino alla presentazione del dossier al  Centro del Patrimonio Mondiale UNESCO nel gennaio 2011.

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Il parere viene finalmente espresso il 22 giugno 2014 durante il 38° World Heritage Committee a Doha in Qatar, durante il quale il sito “I Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato” è stato riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

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Il Barolo entra nell’ Unesco

Dopo un iter durato undici anni il comitato mondiale riunito in Qatar ha assegnato il riconoscimento al Paesaggio vitivinicolo del Piemonte: il Barolo entra di diritto nella prestigiosa World Heritage List dei Patrimonio Unesco.

Con questo riconoscimento, l’unico in Italia per questa sessione, i siti italiani Unesco salgono a quota 50.

Sulle nostre colline, dove da secoli produciamo uno dei vini più conosciuti al mondo, il Barolo, la viticoltura è l’anima dell’economia; il riconoscimento viene quindi assegnato a un territorio di vigne, di castelli, di torri medievali, ma anche al lavoro di uomini e donne.

Le Langhe vitivinicole

  •  2 mila aziende vitivinicole
  • 10 mila ettari di vigneti
  • Principali vitigni autoctoni coltivati: Dolcetto, Barbera, Nebbiolo, Arneis
  • 66 milioni di bottiglie
  • 60% del vino prodotto nelle Langhe viene venduto all’estero

I numeri del Barolo

  • 11 Comuni dove si produce
  • oltre 1.000 aziende vitivinicole
  • 2 mila ettari di vigneti
  • 13 milioni bottiglie
  • 80% Barolo venduto all’estero
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